Ierru (Black Metal)



 

1) Ciao e benvenuti! Presentatevi ai nostri lettori!

Ciao e grazie per la disponibilità e lo spazio!
Il progetto Ierru vuole unire le sonorità tipiche del Black Metal alle tematiche relative alla cultura sarda.
Oltre a me (Roberto - scream, chitarre e basso), al progetto hanno partecipato anche Marco Proietti (voce in growl), Marco Scanu e Marco Brivio (assoli) e Salvatore Taras (che si è occupato dell'adattamento e della traduzione dei testi in sardo-logudorese).

 

2) E' davvero interessante il vostro concept! Ma andiamo con ordine. Prima, il monicker: Ierru. Nelle note biografiche avete scritto che significa "Inverno" in lingua sarda-logudorese. Cosa vi ha portato a scegliere questo nome, in particolare?

Il nome è stato scelto perché ritenuto "evocativo" e ben rappresentativo di certe atmosfere che volevamo trasmettere attraverso la nostra musica e i nostri testi. Ierru è anche il titolo di una delle canzoni presenti nell'album, che ha come "protagonista" - appunto - l'Inverno.


3) Avete un passato negli Hieros Gamos. Volete spendere qualche parola anche su questo vostro progetto? Tra l'altro il monicker mi incuriosisce: è un riferimento mistico-pagano alle nozze sacre con il Dio o la Dea.

La nascita di Hieros Gamos risale ai primi anni del 2000. Con questo gruppo abbiamo realizzato 3 lavori: due di Black Metal abbastanza grezzo e l'ultimo di Death Metal. Non escludo che in futuro si possa produrre qualcos'altro sotto Hieros Gamos.
Il nome fa riferimento proprio a quello: il "matrimonio sacro", rituale presente in diverse culture mistiche e pagane.


 

4) Riepilogateci anche la storia biografica a nome Ierru!

Dunque, l'idea del progetto Ierru risale al 2011. All'inizio pensavo a un semplice demo di 4 tracce: poi i tempi di realizzazione si sono allungati, per vari motivi, e piuttosto che stare con le mani in mano ho continuato a comporre e son venute fuori altre canzoni. Perciò alla fine i pezzi a disposizione sono stati sufficienti per un album.
Come scritto prima, i tempi di realizzazione sono stati molto lunghi. Questa lentezza è dovuta a vari fattori, non da ultimo il desiderio di canzoni "spontanee", non "costruite" (qualche pezzo è stato escluso proprio per questo motivo, perché poco spontaneo e troppo macchinoso): infatti tutti i pezzi sono venuti fuori in modo tale da farmi pensare che in realtà fosserò gia dentro di me e non aspettassero altro che uscire!


 

5) Ora parliamo del vostro concept! Per chi ancora non vi avesse ascoltato, diciamo che suonate un Black Metal vecchio stile, con belle parti atmosferiche, impreziosito da un rimando culturale particolare: ogni brano affronta un argomento tradizionale della Sardegna, cantato in lingua sarda-logudorese (tipica della vostra città di origine, Ittiri). Vorrei che ci parlaste a fondo di "Contos de Foghile" ("Racconti del focolare"), il vostro album d'esordio, soffermandovi se vi fa piacere anche nell'esposizione dei testi dell'album.

Sì, musicalmente è Black Metal vecchio stampo, magari con un occhio di riguardo alla melodia e alla creazione di trame atmosferiche che, in qualche modo, restituiscano all'ascoltatore quanto cantato nei testi: questo volevamo proporre, nient'altro. Personalmente, essendo il compositore, non avevo alcun interesse a realizzare qualcosa di assolutamente originale o innovativo, mi bastava fare del classico Black Metal.
Per quanto riguarda i testi delle canzoni (che sono otto, effettive - oltre ai pezzi tre strumentali), ognuno affronta una particolare leggenda, figura o storia della cultura sarda. Dopo l'intro "S’Arvèschida" ("L'Alba"), la prima canzone dell'album (che è anche la prima ad essere stata composta), "Note e Nèula" ("Notte e Nebbia"), parla della maestosità della natura della Sardegna più profonda (con riferimento agli aspetti selvaggi, puri e ancestrali della stessa) e musicalmente rappresenta il pezzo più "classico"; "Su Dimòniu de su Sonnu" ("Il Demone del Sonno") è dedicata alla leggenda del demone s'Ammutadori, che coglie chi si addormenta nelle campagne, in questo pezzo abbiamo cercato di mescolare elementi heavy e qualche richiamo "epico"; con la titletrack "Ierru" ("Inverno") si torna sul classico (con largo spazio ai soli strumenti, almeno rispetto alle altre canzoni) e si affronta l'antica maestosità dei monti del centro Sardegna e del gelido Inverno che li protegge come un guardiano; "Sa Buca de s’Inferru" ("La Bocca dell'Inferno") mescola elementi classici con altri più epici e aggressivi, parla della leggenda del viaggiatore che affrontò Satana, macchiatosi del rapimento della sorella, nella propria dimora infernale; dopo l'intermezzo strumentale "Su Foghile" ("Il Focolare") arriva uno dei pezzi più melodici e struggenti, "Cussu chi Depet Èssere Fatu" ("Quello che Deve Essere Fatto"), dedicato alla Accabadora (questa è la canzone cui sono più legato, perché tratta di fatti reali e comprensibilmente delicati - è anche l'ultima canzone a essere stata composta in ordine di tempo); "Sas Ecos de sas Grutas" ("Gli Echi delle Grotte") è un pezzo quasi "marziale", almeno inizialmente, per poi virare sul melodico, parla degli "arestes" ("selvaggi") e delle grotte in cui questi trovano rifugio; "Sa Sùrbile" parla della leggenda della vampira sarda che si nutre del sangue dei non battezzati ed è un altra canzone estremamente melodica e quasi malinconica; l'ultima canzone è "S'Istradone de sa Paza" ("Lo Stradone di Paglia"), pezzo piuttosto cadenzato, che descrive la leggenda della creazione dell'Orsa Maggiore; l'album si chiude con l'outro strumentale "Su Vèsperu" ("Il Vespro").


 

6) In campo Black Metal abbiamo avuto delle band assolutamente innovative e particolari. Penso, giusto per fare due nomi dal talento notevole, ai Necromantia e agli Inchiuvatu, due band che pur avendo un tessuto Black Metal di base, sono riuscite a creare qualcosa di davvero unico e personale, per quanto riguarda gli Inchiuvatu, credo siano stati la prima band italiana ad usare il dialetto oltre che delle linee melodiche folk-sicule. Ritengo che anche voi vi stiate muovendo in questa direzione. Potete parlarci della Sardegna, a 360°, magari in riferimento a qualche tradizione esoterica? Tempo fa ho visto un bel documentario sulla Dea Madre, le cui tracce sono ancora presenti in Sardegna. Sono molto legata ai culti al femminile. Ho visto anche un filmato curato da "La porta sull'infinito", dedicato agli Sciamani, e parlavano dei Mammuttones.
Sottolineavano fortemente l'origine pagana della tradizione.

La Sardegna - non è retorico dirlo - è un continente a sé, non solo per la posizione geografica che la colloca isolata al centro del Mediterraneo: la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni hanno caratteristiche che la rendono unica. Studiandone (anche solo superficialmente) la cultura - compresa quella leggendaria, occulta, mistica ed esoterica - si può cogliere la profondità della stessa. Ritengo che la cultura sarda - in particolare quella fantastica - non abbia nulla da invidiare, ad esempio, a quella celtica: tra mostri vari e demoni, streghe e vampire, rituali ed esorcismi, fantasmi e spettri, luoghi misteriosi (dolmen, altari, pozzi sacri, menhir, nuraghe e domus de janas...) e antiche leggende che affondano le proprie radici nella notte dei tempi c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Credo che, oltre al classico nuraghe o villaggio nuragico (presenti in tutta l'isola, anche se non tutti purtroppo in buone condizioni), uno dei luoghi più "evocativi" sia "Su Romanzesu", dedicato al culto delle acque (e che per conformazione ricorda molto certi luoghi magici tipici della cultura celtica).
Inoltre, tra le figure della tradizione sarda, quella che più mi affascina è l "accabadora", la donna che anticamente praticava l'eutanasia (ne abbiamo parlato in una delle nostre canzoni): in questo caso non si tratta però di leggende, ma di storia reale!
Certo, con tutto ciò che la nostra terra ha da offrire dal punto di vista storico e culturale, è abbastanza fastidioso (per non dire offensivo) sapere che la Sardegna è conosciuta praticamente solo per mare/spiagge/estate...
Consiglio, a chi fosse interessato, di leggere alcuni libri sull'argomento (come "Sardegna Esoterica" di Gianmichele Lisai) o, per soddisfare in modo più rapido la curiosità, di visitare questo sito che tratta proprio le stesse tematiche www.contusu.it .

(Nota di Lunaria: grazie per i consigli!!!)


7) Avete già suonato dal vivo? Pensate di portare il vostro concept anche al di fuori dell'Italia?

Non abbiamo mai suonato dal vivo: la difficoltà sta nel fatto che i vari componenti abitano in luoghi distanti tra loro, quindi sarebbe abbastanza difficile poter organizzare qualcosa, purtroppo.
 


8) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista e grazie per avermi contattato!

Grazie a te per l'intervista! Ascoltate la nostra musica e, soprattutto, informatevi sulla nostra terra! Saludos!


Informazioni sulla Sardegna le trovate qui: