Sri Lanka: mitologia, simboli e Black Metal!


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Nello Sri Lanka i simboli sono ovunque: alcuni sono impercettibili, tranquilli e discreti, altri invece sono molto più evidenti. Questi simboli sono la chiave per interpretare le storie e le idee che serpeggiano nella cultura del paese sin dall'antichità. L'interpretazione dei simboli varia da persona a persona e da un posto all'altro. L'elenco riportato di seguito non vuole essere esaustivo ma solo fornire un'introduzione.

Albero della Bodhi



Gli alberi sono simboli importanti nello Sri Lanka, ma l'Albero della Bodhi (Pipal o Ficus Religiosa) ha un ruolo fondamentale. Fu sotto l'albero della Bodhi che il Buddha raggiunse l'Illuminazione - Bodhi significa proprio Illuminazione - e un virgulto proveniente da quell'albero sacro cresce ancora presso l'antica città di Anuradhapura. Alberi della Bodhi ornano i cortili di molti templi nello Sri Lanka e l'incenso e le lampade che ardono sotto i rami di questi alberi sono offerte che simboleggiano la luce della saggezza. 

Nota di Lunaria: il culto agli alberi era pressoché universale. Pensiamo comunque ai grandi Alberi Sacri (veri o cosmici) come Yggdrasill, Irminsul, il culto delle querce e del vischio, i grandi alberi africani, il Noce di Benevento, demonizzato e abbattuto dai cristiani...

Astamangala

Fin dall'antichità gli Astamangala ("Otto Simboli di Lieto Auspicio") sono considerati fonte di fortuna e felicità. Spesso venivano collocati alla base dei templi e dei Dagoba o stupa


e venivano indossati da re e nobili per riceverne fortuna e protezione. Oggi i simboli hanno ancora un significato:

Ankus (pungolo per elefanti): l'Ankus serve per guidare l'elefante e mantenere la disciplina. Analogamente gli insegnamenti del Buddha servono per dare disciplina alla mente e guidare l'individuo nella direzione giusta.

Bhadrapitha (Trono): Chiaro simbolo della regalità, il trono rappresenta però anche il raggiungimento dell'Illuminazione, che nella sfera spirituale rappresenta qualcosa di simile al sangue reale o alla nobiltà.

Camara (Scacciamosche): Come lo scacciamosche è un deterrente non aggressivo, così i fedeli devono allontanare in modo tranquillo gli impedimenti e gli ostacoli che possono incontrare sul loro cammino.

Matsya-Yugula (Coppia di Pesci): Poiché i pesci sono prolifici, questo simbolo rappresenta la fertilità e la vita. In origine i due pesci indicavano i due grandi fiumi, il Gange e lo Yamuna, che a loro volta simboleggiavano il Sole e la Luna, il Maschio e la Femmina. Inoltre, dato che i pesci nuotano liberamente,  il loro simbolo significa che i fedeli non verranno sommersi dalle difficoltà della vita se rimarranno ancorati agli insegnamenti del Buddha.


Nandyavaria (Svastica) (*) : Simbolo di pace, fortuna e, a volte, del cuore di Buddha.


Purna-Kalasa (Vaso): Si ritiene che il vaso racchiuda ricchezza e prosperità.

Sankha (Conchiglia di strombo): Il suono dello strombo penetra l'atmosfera e continua a riverberare. Analogamente gli insegnamenti del Buddha si diffondono verso tutte le persone e continuano a riecheggiare.


Nota di Lunaria: Vishnu è raffigurato con la conchiglia di strombo in mano


 Gli induisti se la suonano pure, la conchiglia di Strombo! Sentite qua: 


Srivasta (Dea Lakshmi): Simbolo di fertilità, vita, prosperità.



Dagoba o Stupa


Potrete vedere dei Dagoba ovunque in tutto lo Sri Lanka. Si tratta di edifici a cupola con alte guglie che svettano nel cielo. Racchiudono le reliquie di personaggi sacri e sono meta di numerosi pellegrinaggi. Secondo alcuni rappresentano il corpo del Buddha mentre altri li considerano simbolo dei Cinque Elementi (la Terra è rappresentata nella parte inferiore, mentre l'Acqua, il Fuoco, Aria e il Nulla sono ciò che si alza verso il cielo)

Elefante




 Nella mitologia hindu gli elefanti erano associati alle nuvole e quindi alla pioggia. Per questo motivo sono visti come simbolo di acqua, vita e fortuna.
 Nota di Lunaria: l'elefante è associato a Lakshmi



L'elefante è considerato anche un animale nobile e cortese, cioè dotato delle qualità che l'uomo raggiunge se conduce una vita retta. Nello Sri Lanka solo l'elefante può sfilare accanto alle sacre reliquie del Buddha e alle statue hindu. Saman, la Divinità dell'Adam's Peak, (Sri Pada) è associata a un piccolo elefante bianco.

Impronta




L'Impronta simboleggia un luogo visitato da un personaggio sacro: per questo motivo lo Sri Pada è meta di pellegrinaggio. Questo è un sito sacro per tutte le religioni: per i buddhisti fu visitato dal Buddha, per i cristiani e i musulmani da Adamo mentre gli hindu credono che sia la dimora di Shiva. 

Lampada


Le lampade vengono accese per rappresentare la luce che dissolve l'ignoranza e il male. Questo simbolo è particolarmente evidente nella festa di Vesak che celebra l'Illuminazione del Buddha e durante il Deepavali che celebra il trionfo del bene sul male. Nello Sri Lanka ogni evento importante inizia con l'accensione di una lampada con la testa di Garuda, il Dio metà uomo e metà uccello che simboleggia l'allontanamento di ogni male.

Leone

Creatura possente, re della giungla e protettore del suo clan, il leone rappresenta l'essere intelligente che protegge gli insegnamenti e i luoghi sacri. Spesso all'ingresso dei templi sono collocate statue che raffigurano dei leoni.

Nota di Lunaria: il leone è stato spesso associato alle Dee ^.^




Dee associate ai leoni, tigri o gatti:

Cibele (Dea greca-asiatica)
Durga (Dea dell'India)
Atargatis (Dea Siriana)
Lilith (Dea Sumera)
Lalitha (Dea dell'India)
Bhavani (Dea dell'India)
Sekhmet (Dea dell'Egitto)
Budhi Pallien (Dea dell'India)
Balvi Mataji (Dea dell'India)
Bootbhavani Maa (Dea dell'India)
Chandi e Chamunda (coppia di Dee gemelle dell'India)
Harsiddhi Ma (Dea dell'India)
Jaggaddhatri (Dea dell'India)
Narsimhi e Pratyangira (Dee dell'India, hanno viso da leone e corpo da donna)
Shashti, Bast e Freya, associate ai gatti
Shikotar Maa (Dea dell'India)
Kushmanda (Dea dell'India)
Katyayani (Dea dell'India)
Skanda Mata (Dea dell'India)
Chandraghanta (Dea dell'India)
Ishtar (Dea sumerababilonese)
Anat (Dea sumera)
Nyarvirazi (Dea del Ruanda)
Al Uzza (lince)
Menhit e Pakhet (Dee egiziane, ma di origine nubiana)
Mafdet (ghepardo) (Dea Egiziana)
Werethekau (Dea Egiziana)







Loto



Il fiore di Loto che affonda le sue radici nel fango, cresce nell'acqua e fiorisce nella luce sovrastante, simboleggia il cammino dell'uomo dalle difficoltà più profonde attraverso le preoccupazioni della vita fino allo splendore della Conoscenza e dell'Illuminazione.
 

Parasole
è il simbolo della protezione dalla crudeltà, ma raffigura anche la regalità del Dio; spesso viene collocato sopra l'immagine di una divinità.

Pavone


La Dea Hera

Si crede che il pavone sia in grado di ingerire veleno e sopravvivere. Per questo motivo è il simbolo dei grandi personaggi che si fanno carico delle sofferenze altrui per trasformarle in conoscenza e comprensione. Il pavone rappresenta il cammino attraverso le sfide verso la liberazione. Quando viene raffigurato in coppia simboleggia il dualismo della vita - bene e male, malattia e salute, bianco e nero. Il pavone è l'immagine della Divinità da Kataragama, noto anche come Murugan e Skanda
 

Pietra di Luna (Sandakada Pahana)


La Pietra di Luna è il primo gradino, di forma semicircolare, nella scalinata che porta a un luogo sacro. Elaborate sculture seguono la linea curva della pietra e ogni arco simboleggia un passo avanti nel cammino della vita umana (gli archi esterni) all'Illuminazione (il semicerchio interno). I fiori dell'arco esterno rappresentano la vita umana, mentre l'arco con le figure di animali (elefante, leone, cavallo, toro) è il simbolo delle sfide della vita: la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte.  La vite che serpeggia in mezzo a questi elementi raffigura il groviglio in cui l'uomo può restare impigliato se si allontana dalla giusta via, mentre i cigni rappresentano i santi e gli antenati che possono aiutarci lungo il cammino. La vite vicino al centro simboleggia le sfere cosmiche e celesti, e infine il cento con i petali di loto rappresenta il nirvana, cioè l'Illuminazione.

 Sole & Luna


Questa è la duplice rappresentazione della verità, la verità della vita terrena e quella che esiste al di là della comprensione.

Vel


Associato generalmente a Kataragama (Murugan) il Vel, con la sua punta acuminata, rappresenta la forza guerriera, ma anche l'atto di trafiggere l'ignoranza e creare un varco per permettere l'ingresso alla Conoscenza. Nei mesi di luglio e agosto si celebrano feste del Vel in onore di Murugan a Jaffna e Colombo.

Infine, una curiosità per quanto riguarda il bellissimo alfabeto



Gli eleganti svolazzi e ghirigori delle 58 lettere dell'alfabeto singalese sono dovuti in parte alla struttura delle Ola (le foglie giovani della palma corifa), che furono il primo materiale usato nello Sri Lanka per scrivere. Queste foglie, dure e dalla fibra particolare, tendono a tagliarsi se vi si tracciano linee dritte, mentre quelle curve non provocano alcun danno.
Pensate che queste foglie trascritte sono state conservate per 500 anni! Infatti i classici della letteratura singalese furono incisi sulle Ola.


Altre curiosità:

Gli affreschi di Sigiriya, scoperti nel XIX secolo, 





risalgono al VI secolo d.C. Sono 22 figure femminili cui non è stata attribuita un'identità, probabilmente danzatrici del tempo o ritratti di dame di corte, con i volti atteggiati ad una espressione di contenuta felicità, il busto opulento e le morbide mani ricolme di fiori. Le figure sono a coppie o isolate, riccamente addobbate e ornate di gioielli. La tecnica degli affreschi è singolare: sulla roccia accuratamente levigata, ricoperta poi di una base di terra rossa ottenuta mescolando residui vegetali e nidi di termiti disintegrati, è stato sparso un sottile strato di sabbia finissima mista a calcare, su cui sono applicati i colori fra i quali predominano il verde e un caldo tono di bruno.

Dee famose in Sri Lanka:

Tara (**), la Dea Buddista



Pattini:



In India è chiamata Kannaki. Adorata molto di rado in India, in Sri Lanka invece è la Divinità maggiore.
è la Dea dell'amore (intesa come devozione e purezza morale) e della verginità.

La cosa che più ci stupisce è che tra le mani stringe degli anelli che ci ricordano molto l'Ankh (o meglio: l'Anello Schen - simbolo di eternità, immensità e aspetto solare) che stringe la Lilith Sumera, anche Lei Dea dell'amore, meno "platonico", però, e della Giustizia:



è davvero incredibile la somiglianza! In piedi, con le braccia flesse come le Dee Semite e i grandi anelli stretti tra le mani.
Il culto a Pattini fu introdotto dal re Gajabahu Gajabahuka Gamini (112-134) nel Sud dell'India, insieme alla venerazione degli anelli (ovvero delle cavigliere che la Dea si tolse); i grandi anelli sono simboli di protezione e benevolenza. Il re le eresse un grande tempio.

La Dea protegge da pestilenze e malattie.
è invocata anche dai buddisti. Si potrebbe comunque trattare di una vera e propria donna deificata dopo la morte, secoli fa. I buddisti pensano che la Dea sia nata dal mango o da un fiore chiamato Demata; altri sostengono che sia nata dalle lacrime di un cobra, dalla rugiada, dal fulmine o dal fuoco.
è sposata a Kovalan e ha diversi avatar: Orumala, Karamala, Gini, Devol, Saman, Ayragana, Siddha. è anche legata alla carità e alle elemosine. Il principale santuario di Pattini è situato a Navagamuwa. è un santuario frequentato soprattutto da donne incinte che chiedono la benedizione della Dea per un parto sano e sicuro. Esiste poi un piccolo santuario a Kandy e un grande Kovil (tempio hindu) a Vattappalai, vicino a Mullaittivu. Abbiamo poi due Dee legate ai serpenti! Naga e Manasa! I Naga (नाग) sono un popolo leggendario di uomini-serpenti presente nella religiosità e nella mitologia vedica e induista a partire dalla tradizione orale risalente al V millennio a.C


Naga Kanya ci ricorda Medusa, con i suoi capelli "serpentati":





e come avevo già sostenuto (e non solo io, anche altri lo hanno supposto) la stessa Medusa non sarebbe altro che un'antica Dea detronizzata e denigrata nel patriarcato greco.


Abbiamo poi Manasa!



Manasa (Mansa) è coronata dai cobra e li tiene in mano... come la Dea Cretese:



Anche qui... semplice coincidenza o Dee che hanno un'origine comune? Un unico archetipo?
Manasa comunque è accompagnata anche dal cigno come Sarasvati, la Dea indù del Logos e la celtica Brigid




Manasa è la Dea che protegge dal veleno, come Angitia:



Manasa è la sorella di Vasuki, Re dei Naga.


Nella mitologia dello Sri Lanka è attestato anche un "Signore della foresta", simile a Cernunnos: Kaelebandara. Non dimentichiamoci che la più antica versione asiatica di Cernunnos (ovvero il concetto di un Dio con le corna, Signore degli animali) è Prasupati, poi tramutatosi in Shiva







Anche in Sri Lanka le donne danzano: le danze sono ispirate alla mitologia e si dividono in due categorie: danze kandiane, le più complesse per tecnica e simbolismo e "danze del diavolo": per queste ultime si usano maschere che ritraggono dei demoni.


Le danze sono accompagnate da un preciso rituale: i danzatori prima di prendervi parte si astengono da determinati cibi e si purificano. La danza Esala Perahera viene celebrata a Kandy sul monte Esala e dura parecchi giorni e culmina nella processione al tempio Dalada Maligawa dove si trova il sacro dente di Buddha. I balli popolari, accompagnati dai canti e ritmati dai tamburi si eseguono in modo particolare nelle campagne all'epoca del raccolto.
La danza dedicata a Pattini si chiama Pantheru, dal nome di uno strumento simile ad un tamburello che veniva usato come accompagnamento alle danze dopo una vittoria di guerra.
 

Donne dello Sri Lanka:



(*) Approfondimento sulla svastica: 

La svastica predominò in tutto il mondo ario ad eccezione della Persia; come simbolo degli Arii, si è ritenuto che fosse una rappresentazione aniconica del loro Dio, il Sole, e di Dyaus, il Dio del cielo; il suo esatto simbolismo però è sconosciuto ed è stato interpretato in vari modi: come sole ruotante, ruota raggiata del sole di mezzogiorno, come carro del sole, il Polo e il movimento di rivoluzione delle stelle intorno ad esso; i 4 punti cardinali, i quattro quarti della Luna; i 4 venti, le 4 stagioni; un vortice, il movimento di rotazione intorno al mondo; il Centro, la forza creativa in moto, la generazione dei cicli, la rotazione della ruota della vita; la croce, sui cui quattro quarti il potere solare ruota convertendola in cerchio, in analogia con l'inserimento del quadrato in un cerchio e del cerchio in un quadrato; la croce le cui linee verticali e orizzontali raffigurano lo spirito e la materia e i 4 gradi dell'esistenza. è stato ipotizzato che la svastica sia una forma umana stilizzata composta da due braccia e due gambe o l'unione dei principi maschile e femminile; il dinamico e lo statico, mobilità e immobilità; armonia ed equilibrio, le due fasi complementari del movimento, centrifugo e centripeto, inspirare ed espirare, uscire dal centro e tornare a esso, inizio e fine. Secondo altre interpretazioni sarebbe una rappresentazione del labirinto; acqua in movimento, la saetta biforcuta (formata da due Z), associata agli Dei del tuono (presso i Celti); i due bastoni ricurvi portati dalla Regina Vedica Arani per produrre il fuoco; il cabalistico Aleph che simboleggia il movimento primordiale del Grande Respiro che fa turbinare il caos nel centro creativo; oppure il Sole-Serpente scandinavo in doppia forma; altri la ritengono una deviazione della Tau. Potrebbe anche rappresentare la rassegnazione (ricorda due braccia incrociate sul petto) La svastica compare con Dei e Dee.
Rappresenta il principio femminile e le 4 fasi lunari anche se molto più spesso è stata associata ai culti solari e a simboli generativi-virili come il leone, l'ariete, il cervo, il cavallo, gli uccelli, il loto. è stata trovata persino su utensili come i fusi, a simboleggiare il movimento vorticoso del fuso.
Era quindi un simbolo di buon auspicio, fortuna, augurio, benedizione, salute e vita.Vi sono due forme di svastica, una rivolta ad est, l'altra ad ovest, che si ritiene rappresentino il maschile solare e il femminile lunare, il movimento orario ed antiorario, il sole nascente (primaverile) e il sole calante (autunnale).Statue di Artemide ed Astarte sono state trovate con incise la svastica antioraria sulla vulva. In Cina la svastica è stata usata per raffigurare lo Yin e lo Yang e appare sull'orma del Buddha o sul petto. Resta davvero l'amarezza insanabile di vedere come un simbolo tanto positivo sia stato rovinato completamente dai nazisti e caricato con un'eredità di dolore e crimine che non può più essere "lavata via" da questo simbolo... che ormai suo malgrado simboleggia il nazismo.


(**) Approfondimento su Tara


Ora, ecco che sotto l'irresistibile spinta delle credenze popolari, di origine probabilmente non-ariana, il culto delle Shakti è accolto dal buddhismo, pur di essenza così nettamente mascolina.
Come il shaktismo induista associa a Shiva, elemento immutabile, statico, la Shakti, forza creatrice e dinamica che, grazie al suo potere d'illusione (maya), genera il mondo fenomenico, e presenta questa unione sotto la forma dell'amore sessuale che lega l'uomo (purusha) alla donna (prakriti, "natura") così il buddismo, sotto la forma aberrante del Veicolo tantrico conferisce a tutti i buddha e bodhissatva un equivalente femminile col quale occorre si uniscano per giungere all'unione eterna. (e te pareva se il commentatore devotamente piegato a 90° al masculo buddha non usava il termine "aberrante" per parlare di divinità femminile! Nota di Lunaria)
La stretta amorosa di una donna iniziata ai sacri riti dello shaktismo, l'introduzione del fulmine (vajra) nel loto (padma) è quel cammino trasversale che il buddhismo tantrico raccomanda a chiunque voglia accedere rapidamente alla perfezione.
La mitologia del buddhismo si arricchisce così di innumerevoli Shakti ognuna delle quali è accompagnata da un determinato compagno maschile.
La più nota è Tara, la "Liberatrice" compagna del dhyanibodhisattva Avalokitesvara. (Nota di Lunaria: Tara significa "Stella" ma il suo nome può anche essere inteso come "Colei che permette agli esseri viventi di attraversare l'oceano dell'esistenza e della sofferenza". Si noti che questo concetto è stato scopiazzato anche dal cattolicesimo con "maria stella maris")
Tara è rappresentata con cinque colori: ora terrificante e avida di sacrifici umani come la Shakti induista Kali, quando è di colore rosso, giallo, azzurro, ora dolce e compassionevole quando è bianca o verde.
Sebbene innumerevoli, Tara ha cinque forme: Sita/Tara Bianca (il giorno, la dolcezza, aspetto dolce e immacolato di Tara), Shyama/Tara Verde (la notte-azione, aspetto guerriero di Tara), Bhrakuti/Tara Gialla (aspetto irato di Tara), Ekajata/Tara Blu (la forma più aggressiva, contro i nemici), /Tara Rossa (aspetto dell'amore).
Tara si manifesta in 7 forme, Tara Verde in 10, Tara Gialla in 5, Tara Blu in 2 e Tara Rossa in una sola forma. (info tratte da "Il buddismo" di Henri Arvon)


APPROFONDIMENTO TRATTO DA


LE DANZE DELLO SRI LANKA

Le maschere che vedete ad Ambalangoda e in altre parti del paese venivano prodotte per essere indossate dai danzatori dello Sri Lanka meridionale nella danza dei demoni o nei kolam, le rappresentazioni teatrali. Nel paese la gente crede ancora che le malattie siano causate dai demoni e lo scopo della danza è una cerimonia esorcistica ("bali") o di guarigione ("sunni yakuma") è quello di evocare i demoni che provocano lo stato di malattia presentando offerte e chiedendo che lascino in pace le vittime.
Esistono diversi gruppi di demoni: cinque demoni yakka, 12 demoni pali e 18 demoni sanni; ciascun tipo è responsabile di un certo disturbo e ogni gruppo è rappresentato dalla sua maschera. A volte si combinano tutte e 35 le maschere in un'unica maschera.
La leggenda fa risalire l'origine delle rappresentazioni teatrali alla regina Menikpala, che durante la gravidanza volle assistere ad una rappresentazione teatrale. Vishvakarma, il dio delle arti e dei mestieri, consegnò le maschere e il copione dello spettacolo al re; la rappresentazione kolam tradizionale prevede una sequenza di danze con una trama incentrata sulla visita ad un villaggio da parte delle regina Menikpala; la rappresentazione comprende danze satiriche e regali con personaggi come il suonatore di tamburo ubriaco, uno scrivano lascivo, lo scemo del villaggio, gli spiriti benefici, un leone e il re e la regina. Purtroppo, le danze complete non vengono più eseguite.
Nel sud dello Sri Lanka nacquero anche delle danze folcloristiche come "la danza del bastone" (leekeli), "la danza del raccolto" (kulu), "la danza dei vasi" (kalageldi) e "la danza dei raban" nella quale i piccoli tamburelli raban vengono legati alle dita o a bastoncini e poi tenuti in equilibrio sulle mani o sul capo e fatti girare su se stessi. Un danzatore o danzatrice esperti sono in grado di tenere in movimento anche otto raban simultaneamente usando varie parti del corpo.


LA REGINA VIHARA MAHA DEVI විහාරමහාදේවි



Tra le eroine della storia singalese è da ricordare la leggendaria regina Vihara Maha Devi. Secondo la leggenda il padre di Vihara aveva ingiustamente condannato a morte un monaco buddista; quando fu pronunciata la sentenza, le acque dell'oceano si sollevarono e minacciarono di sommergere il regno. Le onde si sgonfiarono solo quando il re sacrificò al mare la pia e bellissima principessa, ponendola su una fragile imbarcazione che venne abbandonata tra i flutti.



La principessa aveva obbedito al re per il bene del regno e fu portata lontano, fino a riva di Kirinda.
Il re del luogo, Kavan Tissa, si innamorò della principessa e la sposò immediatamente. Il loro primo figlio Dutugemnunu diventò uno dei grandi eroi della storia singalese.
Sembra che il mito voglia spiegare l'origine degli tsunami e che comunque sia servito per dare un'origine mitica e di buon auspicio al re guerriero singalese.




LA CARTA DI PACHIDERMA

Una delle più innovative creazioni è "la carta di pachiderma", ricavata dallo sterco degli elefanti.
Lo sterco degli elefanti infatti è molto fibroso e fatto bollire e seccato produce una carta di notevole qualità.

LEPRI NELLA LUNA

Le raffigurazioni di lepri nella luna dipinte all'esterno del santuario della Reliquia del Dente illustrano una delle storie più celebri dei Jataka e descrivono le vite del Buddha precendenti la sua ultima incarnazione. Secondo il racconto, il futuro Buddha nacque come una lepre.
Un giorno la lepre incontrò un uomo emaciato, un santo, che le chiese in elemosina un po' di cibo. La lepre non trovò nulla per il sant'uomo, se non dell'erba. Perciò, chiese all'asceta di accendere il fuoco e si gettò tra le fiamme, offrendo il suo stesso corpo come cibo. Il sant'uomo in realtà era il dio Indra e pose l'immagine della lepre sulla Luna per commemorare il suo sacrificio. Da allora sulla Luna si vede una lepre.

Questa idea, che sulla Luna si veda una macchia a forma di lepre o coniglio è presente anche in altre culture; anche i Maya o i Cinesi associavano il coniglio alla luna.


LA DEA PATTINI

Pattini, il cui nome originario era Kannaki, era un'umile fanciulla indiana che andò in sposa a Kovalan. A dispetto dell'amore e della bellezza di Pattini, Kovalan la abbandonò e vagabondando, si ridusse in miseria. Senza più denaro, tornò da Pattini, implorandola di perdonarlo. Pattini lo accolse amorevolmente senza rimproverarlo e gli consegnò i suoi ultimi averi, una cavigliera d'oro, affinché Kovalan li potesse vendere. Kovalan fece come gli era stato detto, ma venne arrestato e accusato di aver rubato la cavigliera d'oro dall'orafo del re e venne giustiziato. Sconvolta dal dolore, Pattini si recò al Palazzo Reale, si strappò uno dei seni, facendo morire sul colpo il sovrano e poi ridusse il palazzo in cenere prima di essere condotta in paradiso come una Dea.
Il culto a Pattini venne introdotto nel paese dal re Gajabahu nel II sec
olo a.c. ma raggiunse la popolarità durante il periodo di Kandy quando i governanti indù del regno costruirono un tempio dedicato a lei.
Pattini rappresenta la moglie casta e devota: le donne incinte vanno al suo tempio per invocare il suo aiuto durante il parto e la Dea protegge anche da malattie infettive come varicella, vaiolo e morbillo.
Essendo stata una mortale di umili origini, Pattini è molto amata dalla gente meno abbiente dello Sri Lanka. Si crede che la cavigliera conservata nel tempio sia appartenuta a lei, anche se non è possibile vederla.
Il tempio comprende anche altari secondari dedicati a Kali e Mariamman, quest'ultima tipica dell'India del Sud e venerata soprattutto a Singapore.

http://intervistemetal.blogspot.it/2018/03/singapore-il-il-sri-mariamman-temple.html




TOTEMISMO ANIMALE?

Secondo la tradizione singalese la popolazione dello Sri Lanka trarrebbe origine dall'unione di un leone ("singa", da cui "singalese") e una principessa dell'India settentrionale, piuttosto bella e lussuriosa.
Unitasi col leone, la principessa partorì due gemelli, un maschio e una femmina, che si sposarono tra loro: il frutto della loro unione incestuosa furono 16 figli maschi, il primo dei quali fu il principe Vijaya.

Nota di Lunaria: il totemismo è quella particolare credenza religiosa che spiega l'origine di una data popolazione facendola discendere da un animale "totem" che è l'antenato del popolo; anche in Africa e in Corea ci sono storie simili, che parlano di unioni di uomini con animali femmine o di donne con animali maschi; più raramente, in Africa, si crede ad un totemismo vegetale, e in tal caso si crede di discendere da un albero; in Corea si crede che i coreani discendano da un re unitosi ad un'orsa. http://intervistemetal.blogspot.it/2018/02/corea-sciamanesimo-antiche-divinita-e.html



MOVIMENTO INDIPENDENTISTA TAMIL E VIOLENZA

Lo Sri Lanka è abitato dai singalesi, proveniente dal Nord dell'India, che sono la maggioranza, e dai Tamil, che provengono dal Sud dell'India. Singalesi e Tamil sono da sempre in lotta tra di loro, per stabilire a chi appartenga lo Sri Lanka.
Verso il 1970 i giovani Tamil avevano cominciato ad organizzarsi in gruppi armati chiamati "Tigri Tamil" che rivendicavano uno Stato indipendente chiamato "Eelam" e facevano rappresaglie contro i singalesi e l'esercito; 




a loro volta questi massacravano tutti i tamil. Curiosamente, le Tigri Tamil reclutavano anche donne per le loro azioni di guerriglia.
Agli inizi erano visti come partigiani per la libertà, ma una serie di eventi come l'uccisione dei leader politici, dei singalesi civili, dei musulmani, l'impiego di soldati bambini, il rapimento di giovani tamil da usare nella guerra, l'abitudine di estorcere denaro ai tamil anche all'estero, l'utilizzo dei kamikaze e l'uso dei tamil civili come "scudi umani" ha contribuito ad alienare il sostegno popolare.
Comunque, ufficialmente, le Tigri Tamil sono state soppresse nel 2009. Sono ritenute responsabili dell'uccisione di 8000 tamil, evento che dimostra che in definitiva sono state le Tigri Tamil, molto più che non il governo singalese con le sue discriminazioni, ad opprimere e a brutalizzare le loro stesse genti che una volta affermavano di proteggere.

BUDDHISMO E VIOLENZA

Infine ricordiamo che similmente ad altri paesi buddhisti, come il Myanmar, il Laos e la Thailandia, anche in Sri Lanka esistono monaci buddhisti che si rendono responsabili di violenti attacchi ultranazionalistici. La visione che alcuni buddhisti hanno dello Sri Lanka come "terra promessa" del buddhismo non è differente da quella che gli ebrei ultraortodossi hanno di Israele. Nel 1959 il primo ministro Bandaranaike fu ucciso con un colpo d'arma da fuoco da un monaco buddhista e da allora il clero si è costantemente intromesso nella politica. Fu fondata anche un'associazione buddhista di estrema destra, il "Circolo delle forze singalesi" dove sembra che i monaci si salutassero col saluto nazista e facevano propaganda ad ideali apertamente razzisti.
I monaci erano anche contrari a concedere più diritti ai Tamil e uno di loro, Athurliye Rathana, definito "il monaco della guerra" auspicava ad eventi militari cruenti contro i Tamil.
Nel 2011 Amatha Dhamma ha guidato un gruppo di monaci e laici nella distruzione del santuario musulmano ad Anuradhapura.
Tutti questi buddhisti non vendono contraddizione tra gli ideali buddhisti cui dicono di appartenere e azioni xenofobe ed intolleranti e godono ancora di un vasto sostegno popolare.

MEGLIO METTERE LE PROVE FOTOGRAFICHE, PRIMA CHE QUALCUNO DICA CHE "NON è VERO NIENTE! IL BUDDHISMO è UNA RELIGIONE PACIFICA E AMOREVOLE!!!"












Ricordo anche che il buddhismo, ESATTAMENTE COME ISLAM, CRISTIANESIMO, EBRAISMO, CONFUCIANESIMO, INDUISMO, è misogino, oltre che intollerante. Ho trattato a lungo la misoginia del buddhismo nei miei scritti sul Myanmar, http://intervistemetal.blogspot.it/2018/03/myanmar-spiriti-black-metal.html
sul Laos, 
http://intervistemetal.blogspot.it/2018/03/laos-spiriti-e-brutal-death-metal.htmlsulla Thailandia http://intervistemetal.blogspot.it/2018/03/thailandia-spiriti-divinita-e-black.html



E per quanto riguarda il Metal?? sì, in Sri Lanka si suonano un po' tutti i generi, anche se Metal Archives elenca circa 39 band: la scena, come si può capire, è piccola.
Ho comunque scelto alcune delle band Black, che recensisco qui:

Iniziamo dai Funeral in heaven, che suonano un Black Metal gelido, anche se poco originale:




I Plecto Aliquem Capite sfoggiano un nome (finto) colto per proporre un Black-Death cacofonico senza capo né coda che (forse?) potrebbe piacere ai fans degli Anal Cunt... sentite qui che razza di berciamento (in singalese??)



Bhè, ci vuole talento per essere così cacofonici! sembra di sentire i maiali al mattatoio!!!

Abbiamo poi i Raaksha, che propongono un Black Metal/Ambient sciamanico che ci mostra un po' di folklore locale bello nebbioso e inquietante...





I Rathas suonano un Black deatheggiante alla Behemoth: bravi dal punto di vista tecnico, ma niente di personale, come anche i Serpent Athirst, con il loro Black Metal old style nella media e nella sterile riproposizione di cose già sentite mille volte qui in Europa.








Infine Shokaagni ci martirizza con un Depressive Funeral Black Metal che più mortifero non si può... anche se il cicaleggio del grillo (?!) lascia un po' a desiderare...





Insomma, non stiamo parlando di band stratosferiche (anche se i Raaksha mi sembrano quelli più interessanti, anche concettualmente, e da tenere d'occhio), ma se ci si accontenta di poco e non si cerca per forza "roba originale mai sentita prima", sono comunque band che fanno passare una buona mezz'ora di Black Metal, senza infamia e senza lode.