Slovenia Pagana (parte II): Zlatorog, le Dame Bianche, il Pust e tanto Metal!

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 La leggenda di Zlatorog, il Camoscio dalle corna d'ora e le Dame Bianche


Esistono diverse versioni della leggenda di Zlatorog, il mitico camoscio ("gams" in sloveno) dalle corna d'oro che viveva sul monte Triglav e ne custodiva i tesori (Nota di Lunaria: in origine un antico Dio Camoscio? La storia mi ricorda lo Stambecco delle leggende svizzere...) In realtà la storia di Zlatorog comparve per la prima volta sulla Laibacher Zeitung (la Gazzetta di Lubiana) nel 1868, in un periodo di risveglio nazionale pervaso da uno spirito romantico. La leggenda narra come il camoscio creò la Valle dei Laghi del Triglav, una zona selvaggia, aspra e rocciosa situata quasi nel cuore del Parco Nazionale del Triglav.


In passato Zlatorog vagava nella vallata in compagnia delle Dame Bianche, (Bele žene) le fate che mantenevano verdi i pascoli montani e aiutavano gli uomini nel momento del bisogno.
Nota di Lunaria: purtroppo non viene detto quante erano queste Dame Bianche! Eppure, si potrebbe ipotizzare che fossero in numero di 3? Un riferimento a una Triplice Dea Slovena della Natura??





Nel frattempo nella valle del Soca si stava complottando alle sue spalle. La figlia di un locandiere aveva ricevuto in dono alcuni gioielli da un ricco mercante veneziano e la madre della ragazza aveva chiesto al suo pretendente, un giovane povero ma abile cacciatore, di portarle in dote un tesoro di pari valore: l'oro di Zlatorog nascosto sotto il monte Bogatin e custodito da un serpente con molte teste. (*) Se avesse fallito, avrebbe dovuto almeno portarle un mazzo di rose del Triglav come prova della sua fedeltà. Ma si trattava di un compito impossibile, perché si era nel cuore dell'inverno. Fremente di gelosia, il giovane cacciatore salì sulla montagna in cerca del camoscio, pensando che se fosse riuscito a impossessarsi anche solo di un pezzetto delle sue corna dorate il tesoro di Bogatin e la sua amata sarebbero stati suoi. Alla fine il giovane avvistò Zlatorog, prese la mira e fece fuoco, centrandolo in pieno. Il sangue zampillante dalla ferita di Zlatorog sciolse la neve e in quel punto fiorì magicamente una rosa del Triglav. Il camoscio morente ne mangiò qualche petalo e in men che non si dica tornò di nuovo in piedi. Quando balzò via, sul terreno toccato dai suoi zoccoli spuntarono altre rose, che attirarono il cacciatore sempre più in alto. Ma mentre salivano, il sole colpì le corna dorate di Zlatorog e il riflesso abbagliò il cacciatore, che perse l'equilibrio e precipitò in una gola. Zlatorog, infuriato dall'attacco subito, devastò la Valle dei Laghi del Triglav, creando il paesaggio desolato che si può vedere oggi. Poi abbandonò quelle terre insieme alle Dame Bianche per non farvi mai più ritorno.
La figlia del locandiere attese invano il ritorno dell'amato. Con l'avvicinarsi della primavera la neve iniziò a sciogliersi ingrossando le acque del Soca che un giorno le portarono un triste dono: il corpo del suo giovane spasimante, che stringeva ancora nella mano senza vita una rosa del Triglav.



I viaggiatori vedranno l'immagine di Zlatorog molto spesso durante il loro viaggio perché compare sull'etichetta della birra più diffusa del paese.


La tradizione della Laufarija

Gli etnologi ritengono che la tradizione della Laufarija e delle sue maschere sia stata importata dalla regione austriaca del Tirolo meridionale. In tedesco il sostantivo "Lauferei" viene usato per indicare un "correre continuo", esattamente ciò che fanno i partecipanti mascherati prima di agguantare la vittima. Questo evento annuale viene organizzato dalle compagnie di Laufarji composte quasi esclusivamente da uomini. I costumi vengono fabbricati con rami di pino, foglie, paglia e muschio cuciti su una tela grezza e poi strappati durante la festa.



Questa manifestazione si svolge la domenica che precede il Mercoledì delle Ceneri e prosegue durante il Martedì Grasso. Il personaggio principale è il Pust, che indossa una maschera con le corna e un pesantissimo costume di muschio. Il Pust è simbolo dell'inverno e dell'anno vecchio e pertanto alla fine è destinato a soccombere.



 Accusato di molti crimini, come il cattivo raccolto, il tempo inclemente e le pessime condizioni delle strade, il Pust viene riconosciuto colpevole e condannato a morte. Gli altri personaggi rappresentano le arti e i mestieri (panettiere, costruttore di tetti di paglia, taglialegna...)


Questa suggestiva vicenda viene risolta dal personaggio del vecchio, vestito con pantaloni di cuoio alla slovena e un cappello a falda larga, che alla fine giustizia il Pust con una mazza di legno e ne trascina via il corpo dentro un cassone.

Nota di Lunaria: ovviamente la cerimonia ha chiare origini pagane! Probabilmente rimanda a qualche rito sacrificale, secondo le note dinamiche del "capro espiatorio", o forse del regicidio annuale (anche perché tutti i partecipanti sono di sesso maschile). Vedi per esempio l'analisi che ne fa Frazer in "Il ramo d'oro".  Ad ogni modo, un'usanza simile la troviamo anche in Svizzera, infatti:


nell'Alto Vallese, verso il 2 febbraio (data Pagana...) si svolge una strana processione (la Lötschental)  di "mostri pelosi" (Tschäggättä) mascherati con pelle di capra, pecora e maschere, con un grosso campanaccio. 


Trascinandosi in giro per i villaggi da mezzogiorno fino alle 6 di sera, sporcano di fuliggine chiunque capiti loro a tiro. Sembra che questa tradizione serva a tenere lontani dalla valle l'inverno e gli spiriti maligni (un po' come per i nostri Mamuthones e i Merdules!)


 e anche in Croazia troviamo un rito simile: il Poklad. Vedi qui
http://intervistemetal.blogspot.it/2018/03/croazia-il-poklad-thana-poesia-e-tanto.html

Musica

Nel 1995 un gruppo di paleontologi che perlustravano la regione di Cerkno in cerca di utensili dell'Età della Pietra trovò un femore d'orso lungo 10 cm, cavo e con 4 fori allineati (due integri e due incompleti). Un oggetto che aveva tutta l'aria di essere un flauto.



Per essere datato, questo flauto fu sottoposto alla risonanza di spin elettronico e risultò avere un'età di circa 43.000 anni. Battezzato in un primo tempo "flauto di Neanderthal", questo oggetto continua ad essere materia di accesi dibattiti, dal momento che alcuni studiosi lo ritengono opera dell'uomo di Cro-Magnon. Altri hanno invece ipotizzato che i fori possono essere stati prodotti dal morso di un carnivoro ma alcuni studi mettono in dubbio questa teoria. Se si trattasse davvero di un flauto, la Slovenia potrebbe rivendicare l'onore di essere la patria dello strumento musicale più antico. C'è anche chi ne ha realizzato una copia per poterlo suonare!

(*) Nota di Lunaria: il "serpente con molte teste" è presente anche in altre culture. Si veda quella induista, con le figure di Nagini  o di Ananta (Sarparajni), una Dea Serpente. è la Shesha-naga, il Serpente Celeste, sulla quale Vishnu si adagia.


Nanta appare anche nell'iconografia buddista come una delle tre Divinità femminili provenienti da Dhyani Buddha Amitabha. Secondo questa Scuola Yoga, Ananta è il serpente dell'Infinito che intercetta l'insegnamento segreto che veniva impartita alla Dea Parvati da Shiva: lo Yoga. Un serpente a molte teste compare anche nell'iconografia di Nagbai e Padmavati.


Ci sarebbe da ricordare anche Medusa/Gorgone, la cui iconografia ricorda molto anche Kali
e una testa simile era presente anche in Sri Lanka




Ora vediamo una mini recensione alle altre band che consiglio :D

I Condemnatio Cristi



ci propongono questo Black Metal infernale e rovente; 


certo, ben suonato e architettato, ma niente di originale (si sente che il gruppo "ricicla" gli stilemi à la Behemoth/Marduk/Dark Funeral) comunque, se non ricercate l'originalità al 100%, questa band fa al caso vostro.

 I Dark Sphere (nome non propriamente originale...) ci propongono un bel Black Metal atmosferico e melodico


  

anche qui l'originalità è pari quasi allo zero, ma la band sa "cucinare" un buon Melodic Black (forse le vocals - più che cantare, qui c'è uno spoken word monotono continuo - non sono proprio al top, dando l'idea di "monocordi"... ci si poteva impegnare di più!)

Gli Exsilium  

infarciscono il loro Black Metal con qualche elemento che dà un piglio epicamente Folk alle canzoni:



penso potrebbero piacere ai fans dei Borknagar, ma anche a chi apprezza il Folk (magari quello meno "pop e festaiolo" e più rude, senza female vocals modello "voce lirica")

Veniamo ora ai Magus Noctum (ehm, il latino non è il loro forte...)





che ci propongono un Black Metal a tinte veloci e Thrash, condito di tanto in tanto da orientalismi sumeri/mediorientali... diciamo che nel genere "metal arabo" c'è di meglio (e più decisamente ispirato), comunque non sono male 

Menziono poi i Morana 






che penso siano fermi a livello di attività o del tutto sciolti... non sono eccelsi, ma mischia(va)no un Black Melodico a ritornelli con vocals/pause atmosferiche che potrebbero ricordare i Sentenced (quelli del periodo gothic, per intenderci)

I Nephthys - che si presentano con questo video suggestivo e molto cinematografico -





suonano un bel Black Metal Sinfonico - ma che non eccede in "nightwishità", che poi è il rischio concreto che si corre quando si dà troppo spazio alla sinfonicità pretenziosa - e quindi non è stucchevole. Potrebbero piacere ai fans dei Thy Serpent.

C'è poi Neurotech, che credo rappresenti un caso atipico nella scena slovena: 






perché il Nostro si dedica ad un Cyber Metal che - mi rendo conto - fa ancora storcere il naso a chi proprio non vuole  saperne del connubio chitarre + synth, batteria + vocals effettate. A me personalmente piace, come genere, e se già apprezzate band come Deathstars o Dope Stars. Inc, Neurotech potrebbe fare al caso vostro... in "Infra Versus Ultra" ha comunque un piglio decisamente più melodico e "depeche modiano" alla synth pop, a tratti... se cercate un piglio più evil e incazzoso, provate prima a sentire questo:



 Per gli amanti della pesantezza serrata molto Death Metal primi '90s, ci sono i Penitenziagite


originalità pari allo zero, ma molta bravura tecnica, anche se su questa band aleggia lo spettro dei Behemoth (e si sono scelti un nome davvero pessimo!)



Infine per non scontentare proprio nessuno e far venire un colpo a tutti quelli che appena sentono un tunztunztunz di sottofondo iniziano ad avere crisi epilettiche e infarti, con sommo piacere vi presento queste vezzose truzzettine, reginette della discoteca, tali Power Dancers,










a me la canzonetta truzzetta è piaciuta (*), che ci posso fare, mi dovrò inginocchiare sui ceci con sottofondo di "Deathcrush" dei Mayhem per emendare la macchia del sacrilegio? xD 

Da notare, per inciso, che comunque queste tre donzellette slovene nelle vocals e nelle movenze ricordano tanto le nostrane Lollipop




che io ho pure in cd originale xD




(*) che peraltro sarebbe persino un bel pezzo alla Blutengel se al posto delle truzzette vestite da Ibiza Party ci mettete delle donzelle vestite con pvc nero e corsetti strizza tette xD