Arcadia (Rock/Metal progressivo atmosferico)



1) Ciao, benvenuti sul blog! Vi presentate ai nostri lettori?

Ciao grazie, siamo un duo Catanese composto da Giuseppe Lavagna (Basso/Tastiere) e Pietro Lo Prinzi (Chitarre/Voci), proponiamo una sorta di Rock/Metal progressivo atmosferico e a tratti Horror/Psichedelico. Ci ispiriamo in parte a band come i Goblin e i Daemonia e in parte a gruppi come Dream Theater e Pink Floyd per così dire, pur mantenento una nostra identità e un nostro stile. Il progetto nasce dalle ceneri di una nostra precedente band, i Dark Avengers, che hanno avuto l'onore di essere stati intervistati tra le pagine di questo blog. (http://intervistemetal.blogspot.it/2016/07/dark-avengers-hardnheavy.html)

2) Arcadia è un nome legato alla tradizione poetica italiana del post-marinismo, legata ad atmosfere bucoliche e pastorali e temi d'amore. Putroppo, lo dico da amante della poesia, sia la corrente barocca che quella dell'Arcadia, sono misconosciute e poco studiate nelle scuole italiane, tanto che spesso, nelle scuole medie e spesso anche superiori, si fa a malapena solo Torquato Tasso, "saltando poi per un buco temporale" accennando brevemente solo al 1700 (e solo all'illuminismo), per giungere subito a Manzoni e alla sua "Provvidenza". Detto questo, come mai avete scelto questo monicker? Sorvolando sull'origine dalla scuola poetica, "Arcadia" è un bel nome, fa venire in mente "Arcano", quindi si "colora" di una valenza misteriosa...

Mi presento ai lettori, sono Giuseppe Lavagna, il bassista del progetto Arcadia. Il nome l'ho scelto io in quanto l'Arcano è la carta dei Tarocchi e volevo dare un imprinting misterioso e al quanto suggestivo alla band in cui i brani composti hanno un alone di occulto ed esoterico.





3) Mi avete accennato al fatto che Arcadia è un progetto che vi occupa solo parzialmente, perché siete anche occupati in altre band; ad ogni modo, potete tracciare la vostra biografia? Siete al primo EP o avevate già fatto uscire qualcos'altro prima di "La casa dei sospiri"?

Pietro: Un caloroso Saluto da parte di Pietro Lo Prinzi chitarrista del progetto Arcadia, allora si in effetti ogni uno di noi ha altre band dove condividiamo con esse altre aspirazioni musicali, in quanto agli arcadia posso dire che con Giuseppe usciamo dalla band i Dark Avengers dove suonavamo Heavy Metal con cover ed inediti poi il gruppo si sciolse e con Giuseppe abbiamo messo su il progetto Arcadia con l'intenzione di fare musica nuova diversa dal comune e che ovviamente ci affascinasse, L'ep la casa dei sospiri è un impronta del discorso musicale  che vogliamo proporre ed è al momento l'unico ma stiamo lavorando per il prossimo lavoro.
Giuseppe: Come già accennato il progetto nasce dalla collaborazione di due amici che suonavano insieme nella band Hard'n'Heavy Dark Avengers con cui pubblicammo una Demo. Io personalmente collaboro anche con Evil Lucifera (http://intervistemetal.blogspot.it/2014/11/evil-lucifera-symphonic-black-metal.html), negli Arcadia diamo sfogo al genere che più ascoltiamo e attualmente l'EP "La casa dei sospiri" è il nostro primo lavoro d'inediti in quanto alla nascita del progetto Arcadia io e Pietro ci eravamo focalizzati solo sulle cover di Malmsteen, Dream Theater e Benson.

4) "La casa dei sospiri" contiene "Dominus","Il Regno della Regina Incantatrice", "La Casa dei Sospiri", "Il giardino delle torture". Inizierei chiedendovi qualcosa sulla copertina, molto inquietante, con quella bimba che camminando su un terreno completamente arido e secco si dirige verso una casa diroccata; a dominare su tutto il colore marrone di un cielo che promette tempesta. Chi è il disegnatore e perché avete scelto un simile soggetto?

Giuseppe: Della copertina me ne sono occupato io, è un elaborazione inconscia delle paure ancestrali e ataviche insite nell'uomo che sin dall'infanzia si manifestano in incubi popolati da desolazione, abbandono e case terrificanti che proiettano oniricamente la confusione mentale dell'essere umano sempre confuso e annichilito dall'impostazione odierna della società che non lascia spazio alla ricerca della propria personalità e interiorità. Come dicevi tu il clima raffigurato nella copertina rende la giusta tensione dei brani inseriti nel CD e ci trasporta in un ambiente prossimo al "cataclisma" e dalle atmosfere aride e apocalittiche. Basta infatti leggere i titoli dei brani per capire quanto le composizioni seguano un filone narrativo orrorifico e psico-drammatico come nel testo della canzone "Il giardino delle torture".


5) Inscrivendovi nella tradizione del prog italico, usate l'italiano e i vostri titoli rimarcano appunto temi legati al mistero, all'inquietante. Devo dire che però mi trovo in difficoltà nel descrivere il vostro sound perché non ho molte basi per parlare di prog. Da quello che ho sentito nel genere, però, penso possiate piacere a chi apprezza Jacula e Abiogenesi.
Voi come definireste il vostro sound?

Pietro: beh non nego che  le nostra prima ispirazione deriva dal prog io stesso sono un appassionato forte del genere soprattutto di quello anni 70 ma il nostro non è il classico prog che di solito si ascolta, il nostro è un prog credo piu personale con atmosfere particolari ed inquietanti che ondeggiano su melodie e sperimentazioni sonore e che abbracciano in alcuni canoni anche il metal cercado di interpretare tutto cio' un modo diverso e originale di fare musica.

6) Arcadia è un progetto che nasce solo per restare su disco come altra musica dark ambient/ritualistica, oppure organizzerete o avete già organizzato qualche evento dal vivo?

Attualmente il progetto è nato solo per restate su disco, in futuro potremmo anche considerare l'eventualità live con l'appoggio di turnisti ma per adesso ci concentriamo solamente sulla composizione e registrazioni d'inediti per il mercato delle colonne sonore e del dark atmosferico e ritualistico.

7) So che il prog predilige non solo lo sfoggio di tecnica virtuosistica, ma anche un certo "songriting" molto "free", nei tempi lunghi e nei frequenti cambi di metrica e intensità. Anche voi spaziate tra diversi registri (si sente specialmente nella title-track). Come pensate che si evolverà il vostro sound, darete più spazio a influenze anni '70, alla componente "horror" o al contrario punterete ad atmosfere più rarefatte o persino "da sintetizzatore"?

Giuseppe: Stiamo già lavorando al prossimo Full-lenght e continuerà sulla riga delle ultime due canzoni dell'EP con un utilizzo ancora più intenso di sintetizzatori e di tastiere, l'obbiettivo del prossimo album è quello di impregnare i futuri brani con maggiori atmosfere di diversi registri compositivi che spazieranno su diversi generi musicali riadattati al genere poichè c'è la volontà di introdurre all’interno delle nostre composizioni nuove sonorità horror, rock, metal, elettroniche e psichedeliche, in grado di supportare le atmosfere ambient con impianti timbrici densi di ansia e tensione, e di creare musica paurosa e terrificante come non mai.

Pietro: Si in una maniera piu sperimentale che virtuosista nel senso proprio, il virtuosismo c'è come ci sono vari cambiamenti di metrica e melodie particolari che rendendo alcune delle nostre composizioni  un po' lunghe e complesse (cose che si sentono spesso nel progressive classico) ma noi ci distacchiamo un po' dal classico cercando di creare nuovi schemi musicali più horror e più moderni cercando di esplorare e sperimentare musiche nuove.

8) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista.

Pietro: Siamo un gruppo a cui piace fare musica diversa dal comune e che mettiamo tutta la nostra passione e carisma su questo cercando di creare buona musica con tenacia e tanta passione.

Giuseppe: Ringrazio per l'intervista concessaci sperando che possa attrarre un maggior numero di ascoltatori e invito chi voglia ascoltarci a seguirci sulla nostra pagina Facebook e nel nostro canale Youtube.