Tolkien Rocks: intervista a Fabrizio


Finalmente su questi lidi lunariali un po' monopolizzati dal Black Metal Haha!  riesco finalmente ad ospitare anche un po' di Power Metal,  :loveit: la musica della mia primissima adolescenza!!! :oleee: Ne abbiamo parlato con Fabrizio, in questa bella chiacchierata dedicata al suo libro "Tolkien Rocks"... quanti ricordi legati ai tanti gruppi che all'epoca citavano Tolkien! 




1) Ciao Fabrizio! Puoi presentarti ai nostri lettori?

Ciao Lunaria, con molto piacere! Sono un appassionato di rock e metal che ascolta questa musica dai primi anni ’90, quando scoprii Deep Purple, Hendrix, Guns n’ Roses, Metallica, Nirvana, Led Zeppelin e Ac/Dc. Con gli anni ho cercato di conoscere quanta più musica possibile, abbinando l’ascolto dei dischi alla lettura dei testi e cercando quante più informazioni tramite riviste, libri e siti internet. Amo scrivere fin dall’infanzia, e di musica lo faccio dal 1998, inizialmente su fanzine per poi passare alle webzine; dal 2013 curo il sito misterfolk.com, primo in Italia a trattare unicamente folk/pagan/viking metal con recensioni, interviste, articoli, compilation e altro ancora. Di recente ho scritto due saggi musicali, un articolo per Metal Maniac e al momento sono al lavoro su un articolo scientifico per l’università irlandese di Cork sulle origini del folk metal e, per non farmi mancare nulla, sto scrivendo una biografia musicale e una serie di racconti per ragazzi.


2) Diciamo subito che io non ho mai letto Tolkien (e neppure ho visto per intero i film del "Signore degli Anelli"!!!) e che quindi mi trovo un po' in difficolta nell'imbastire domande su un argomento che non conosco, se non per sommi capi... Purtroppo ho poco tempo per approfondire il Fantasy (etichetta che affronteremo più sotto, in riferimento a Tolkien...) e la mia conoscenza del genere si limita ad appena una manciata di libri; inoltre non sono neanche un'esperta di Power Metal (che affronteremo in un'altra domanda)... per questo motivo ti lascio carta bianca, parlaci del tuo libro, del perché lo hai scritto, e di come hai conosciuto i libri di Tolkien...

Ho incontrato Tolkien a metà anni ’90, notando alcuni riferimenti nei dischi in mio possesso e leggendo per la prima volta un libro musicale, ovvero Il Martello degli Dei, biografia dei Led Zeppelin edita da Arcana Edizioni, casa editrice che venti anni dopo ha pubblicato il mio Tolkien Rocks, 



i casi della vita! Nel corso degli anni ho sempre tenuto d’occhio la musica hard&heavy e ho letto per la prima volta Il Signore degli Anelli nel 2002: da allora dalla Terra di Mezzo non sono più tornato indietro! Amo leggere i lavori di Tolkien, non solo i classici Il Silmarillion, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, ma anche quelli meno noti come Roverandom, Le Avventure di Tom Bombadil e Il Cacciatore di Draghi. Qualche anno fa ho scritto un paio di articoli sulla musica tolkieniana notando che non c’erano libri sul tema, ho deciso quindi di scrivere Tolkien Rocks: nel farlo mi sono divertito molto e spero di averlo trasmesso con la mia scrittura. Nel libro ci sono tutti i gruppi che hanno almeno un riferimento al mondo creato dal Professore di Oxford, dall’hard rock degli anni ’70 fino al metal estremo di Summoning e Burzum, tanto per fare due nomi. Ho cercato di dare luce alla scena italiana con un capitolo a parte nel quale sono presenti gruppi più leggeri e acustici come Lingalad, Giandil e Myrddyn, o compositori di fama internazionale come Marco Lo Muscio e Arturo Stàlteri. La scena metal è ben presente con gruppi che spaziano dal death metal allo stoner, dal folk all’epic, ce n’è per tutti i gusti! Infine mi piace ricordare il capitolo dedicato agli attori delle trilogie cinematografiche di Peter Jackson che hanno la passione per la musica pesante e pensante, come Christopher Lee, Viggo Mortensen e Billy Boyd.

3) Ho avuto modo di visionare il tuo libro, e pur non conoscendo quasi niente su Tolkien, l'ho trovato molto ben strutturato e adatto anche a chi, come me, nulla sa del libro del "Signore degli Anelli": è molto bella l'idea di riportare i monicker di questa o quella band che ha scelto un nome Tolkieniano e integrare la spiegazione con alcuni stralci del libro, che hai selezionato. è una sorta di piccola antologia dei nomi tolkieniani, insomma!, con relativi stralci che hai selezionato (che di fatto, posso dirti, sono le prime cose che a questo punto ho letto di Tolkien!) Pensi di fare uscire qualcosa di simile, anche in futuro? Un altro studio, un'antologia su Tolkien ecc.?

La vedo proprio dura, perché al desiderio di scrivere e leggere libri su dati argomenti c’è sempre da considerare le difficoltà legate alla pubblicazione. Le case editrici ci pensano non una, ma cento volte prima di pubblicare un lavoro, loro devono sempre guadagnarci, com’è normale che sia, e con un Tolkien Rocks fuori per quella che è la casa editrice più importante nel settore musicale, è un azzardo proporre qualcosa di simile. Al momento ho altre idee per la testa e mi ritengo soddisfatto di quanto fatto con Tolkien Rocks, magari tra qualche anno potrei tornare a lavorare sul Professore, magari con un’edizione aggiornata ed estesa di Tolkien Rocks, o forse con una cosa completamente nuova, vedremo!


4) Una curiosità: tempo fa ho trattato le Rune e spesso ho integrato il lavoro che porto avanti io (di stampo prettamente teologico/politeista) con alcune analisi filologiche alle parole ebraiche/arabe; so (e ho letto un paio di analisi critiche) che Tolkien ha inventato delle lingue (elfico e la lingua degli orchi) e che ha fatto alcuni riferimenti alle Rune; puoi approfondirci meglio questi aspetti, che a loro volta hanno generato un vasto campo di ipotesi e studi tra gli appassionati?

Tolkien ha inventato una serie di lingue che ha fatto utilizzare ai popoli di Arda: non solo elfi, orchi e nani, la fantasia e la cultura dello scrittore inglese hanno dato vita a mondi che nemmeno possiamo immaginare. Le Rune Naniche sono un ottimo esempio: le scritte dei nani avvengono proprio tramite le rune, alcuni esempi si possono trovare nei libri de Il Professore. Gli elfi parlano, invece, diversi linguaggi, i più noti sono probabilmente il Quenya e il Sindarin.
A tal proposito trovo fantastica la canzone Mirdautas Vras degli austriaci Summoning, contenuta nell’ottimo album Oath Bound del 2006. Si tratta di un testo scritto e cantato in Ork, la lingua nera usata a Mordor; in italiano si può tradurre con “Un buon giorno per uccidere” ed è il punto di vista dei malvagi orchi che vogliono uccidere e distruggere qualsiasi cosa lungo la loro marcia. Sono otto minuti assolutamente fuori da ogni logica (nel senso positivo!), priva di chitarre elettriche ma dal sound incredibilmente malvagio, un brano che esalta i musicisti/artisti noti con i nomi Protector e Silenius, coraggiosi e sfrontati.



5) Una cosa che non mi è chiara (data, tra l'altro, la mia conoscenza elementare della politica) e che tu riporti a fine scritto, in una nota sintetica (e che mi ha colpito), è perché alcuni gruppi di Destra abbiano scelto nomi tolkieniani... mentre, conoscendo la scena Black Metal, capisco perché si siano scelti i nomi dei protagonisti malvagi in ambito Black Metal, posso chiederti cosa c'entra (se c'entra) la politica di Destra e la scena musicale che ha questi ideali con Tolkien?! C'è forse un uso distorto degli scritti di Tolkien, utilizzati per beghe politiche??

La prima cosa che tengo a dire è che sono una persona completamente al di fuori della politica. Detto questo, quelle tre righe sembrano essere per alcuni le più importanti delle 142 pagine del libro, tanto l’inchiostro versato a riguardo da recensioni o messaggi privati. Penso che siano delle realtà di poco conto se non per chi è interessato al mondo della politica, ma il mio è un saggio musicale e ho trovato opportuno approfondire alcuni musicisti ,secondo la mia opinione, più interessanti come Giuseppe Festa, Arturo Stàlteri e Marco Lo Muscio, musicisti noti in tutto il mondo, ai quali ho dedicato anche delle interviste.

6) Alla domanda 2, introducevo il termine "Fantasy"... leggendo il tuo libro ho potuto vedere che tale termine non sempre piace agli appassionati di Tolkien, perché è riduttivo. è anche vero che oggigiorno, purtroppo, tale termine (come altri termini ormai troppo "logori", penso alla parola "gothic") viene spesso impiegato a sproposito per etichettare cose che non hanno lo spessore culturale che invece caratterizzava il Fantasy dei grandi maestri del genere (Tolkien, Brooks, M.Z. Bradley...), dove c'era in primis una ricerca culturale storica (epoche, linguaggi ecc.) quasi totalmente assente in tanta letteratura di massa dei nostri anni, spesso ad uso e consumo dei teen ager più frivoli (che il giorno dopo passeranno alla prossima moda) che per valutare un libro si basano sulla copertina (che dev'essere trendy e laccata al punto giusto) o peggio ancora, si valuta "la figaggine" di questo o quell'attore che impersona il protagonista del libro in questione... vuoi quindi usare altri termini per definire "Il Signore degli Anelli"? Cosa si trova in questo libro?

Per me nel Signore degli Anelli si trova la chiave della vita. O almeno, della mia vita. Quando dico che dalla Terra di Mezzo non sono più tornato indietro lo faccio seriamente. Amo la Terra di Mezzo e quello che Tolkien è riuscito a creare in tanti anni di lavoro, per me è una fonte di ispirazione per il vivere quotidiano. Non sono interessato a studi approfonditi sull’alimentazione di una certa razza o cose del genere, ognuno vive la Terra di Mezzo come preferisce; io, nel mio piccolo, cerco semplicemente di ricreare le atmosfere di alcune situazioni e viverle ogni giorno: ad esempio, la mia piccola casa nel quartiere più rumoroso di Roma è come una caverna hobbit di bilbiana memoria, ovvero calda e confortevole.
Sinceramente non so come definire Il Signore degli Anelli o Lo Hobbit, fantasy forse va bene, anche se dentro quelle pagine c’è molto di più che scontri tra orchi, elfi, nani e uomini. Forse dipende da quello che il fantasy è diventato nel corso degli anni, spesso più legato a un fatto commerciale e d’immagine che di scrittura. Il mercato detta le regole del gioco, sta all’acquirente scindere il buono dal cattivo, il frivolo dal profondo.



7) Ho notato con piacere che hai riportato, oltre alle band più famose della scena Heavy e Power (gli immancabili Blind Guardian!) anche band di nicchia (marocchine e iraniane) che non ci si aspetterebbe di veder trattate in un libro di musica (stai parlando con una che è andata a cercarsi band anche in Arabia Saudita rotolo_ ). è stato difficile risalire a loro? Come ti sei organizzato per trovare e visionare l'enorme mole di dati e fonti su Tolkien?

Nella recensione del magazine Rockerilla vengo definito come “archivista musicale”, credo sia vero ed è la mia attitudine. Mi piace conoscere quanta più musica possibile, a qualunque cosa dedico sempre grande attenzione, decine di ascolti, e cerco di recuperare informazioni per avere un quadro più completo possibile. Amo comprare dischi, e per quanto riesco, ogni mese acquisto musica, possibilmente direttamente dalla band per avere un contatto con i musicisti. Tutto questo per dire che la mia “ricerca”, anche se “involontaria”, va avanti da circa venti anni, periodo in cui ascoltai per la prima volta Imaginations From The Other Side dei Blind Guardian, lavoro che in un certo senso mi ha introdotto a Tolkien (Nota di Lunaria: e gran bel cd, forse uno dei migliori dei Blind). Quando ho deciso che era arrivato il momento di pubblicare un libro come Tolkien Rocks. Viaggio musicale nella Terra di Mezzo, ho messo su carta la traccia che volevo seguire, scrivendo alcuni appunti per dare una linea guida al lavoro che stavo facendo. Ho messo insieme più o meno tutto quello che sapevo sull’argomento e ho iniziato a scrivere quello che poi è diventato il libro. Trovo che sia un lavoro semplice da leggere e con un approccio rock’n’roll nello spirito, esattamente quello che volevo fare dopo un parto come quello di Folk Metal. Dalle origini al Ragnarök, il mio primo libro.

8) Dei moltissimi gruppi che citi (scena Progressive e Hard Rock inclusa: Cream, Bob Catley, Led Zeppelin ecc.) ho provato un vero e proprio tuffo al cuore quando ho visto che hai trattato i Blind Guardian di "Nightfall in Middle Earth" (1998)...

Il Capolavoro Sublime dei Blind e la relativa copertina spettacolare... che ne dite, non meriterebbe di stare in un museo??

Non solo perché io all'epoca c'ero (e compravo Metal Hammer!!!) e ricordo benissimo il grande successo che ebbe il Power Metal all'epoca (la sacra trinità Blind Guardian-Hammerfall-Rhapsody...) 

(Ragazzi, che nostalgiaaaaaaaa!!!!)

e come la scena implose su se stessa, qualche anno dopo... vedere spade e dragoni in copertina era diventato un cliché... e ricordo molto bene la posta di Metal Hammer, quelli che all'epoca esaltavano i Blind Guardian facendo notare come "Nightfall..." fosse un capolavoro (e lo è) e quelli che seguendo altri generi non ne potevano più del Power Metal da "Terra di Mezzo" che aveva monopolizzato ogni cosa! Effettivamente, come facevi notare tu, i Blind Guardian da lì in poi non hanno più proposto qualcosa che restasse così nell'immaginario collettivo... penso che il Power abbia smesso di andare di moda verso il 2000 o massimo nel 2002... forse ora è molto più suonato nell'underground. Frequenti un po' la scena? Hai critiche o osservazioni da fare su questo particolare genere di Metal che più di altri, si è sempre legato ad argomenti Fantasy... contraddicendo in pieno certa propaganda anti-rock (del tutto sbagliata, proprio a livello di fonti) che spesso gira sui siti cristiani che demonizzano l'intera scena metal non tenendo conto che i gruppi metal non parlano solo di satanismo acido ma molti di loro hanno parlato anche di letteratura (e persino di cristianesimo)? Perché è così difficile far capire a certi cristiani fanatici e integralisti che non esiste un unico genere nel metal e che non esiste un unico argomento? Tempo fa anch'io ho dovuto scrivere una sorta di piccola guida elementare sugli argomenti trattati nel metal perché quando senti per la miliardesima volta che "nel metal si parla solo di demoni", insomma, le staffe le perdi anche!

Non potevo non dedicare un capitolo a Nightfall In Middle Earth, quel disco ha significato veramente molto sia per la musica che per i testi, difatti mai nessuno aveva affrontato Il Silmarillion, o Tolkien in generale, con tanta devozione. Ho avuto la fortuna di vedere la band tedesca in concerto proprio nel tour promozionale di quel disco, fu un grande live! Come dici giustamente tu, in quegli anni il power metal godeva di grande considerazione e tra 1997 e 1998 furono pubblicati una serie di dischi (Helloween, Gamma Ray, Blind Guardian, Stratovarius, Rhapsody, Labyrinth e Hammerfall sopra gli altri) che hanno portato qualità e quantità senza uguali nella storia del genere, fatto che ha invogliato le etichette a esagerare con le uscite discografiche, pubblicando qualunque cosa avesse vagamente a che fare con il power. Oltre ai gruppi prima citati, una miriade di gruppi arrivarono a rilasciare cd non sempre all’altezza della situazione. Pensa semplicemente cosa avvenne in Italia: esistevano etichette che pubblicavano solo dischi power o power/progressive, e per un Evelking che si scopriva c’erano venti formazioni da demo tape che comunque rilasciavano cd, inevitabilmente non abbastanza maturi e pronti all’esordio. Non lo dico io, ma la storia: chi aveva idee e qualità è andato avanti, gli altri dopo uno o due lavori si sono sciolti. Un po’ come il new metal – altro fenomeno di quegli anni - e tutte le mode, dopo il momento di gloria arriva sempre Pesta con la scopa a ripulire la strada. Ho scritto la stessa cosa nella parte conclusiva di Folk Metal. Dalle origini al Ragnarök: ora il folk è un po’ una moda, basta indossare un kilt e bere birra dal corno per sentirsi parte di un movimento, ignorando spesso – non sempre, fortunatamente – cosa c’è dietro alla musica che si va a sentire in concerto o al Fosch Fest. Così come il power degli anni ’90 e il new metal successivamente, anche il folk metal è destinato a implodere e mietere gruppi per poi rinascere e continuare la propria vita solo con chi resisterà a tutto ciò, un vero Ragnarök musicale.
Tornando alla tua domanda, e perdona se mi dilungo spesso nelle risposte, l’epic degli anni ’80 e il power metal poi sono stati i generi che hanno più spesso utilizzato temi fantasy all’interno delle canzoni, ma il genere è, com’è normale che sia, mutato negli anni, e non sempre in meglio. Pensa ai Sabaton, gruppo ritenuto da molti come il “nuovo” power metal: se ascolto quello che hanno fatto Kai Hansen o Michael Weikath e lo paragono a una qualsiasi canzone degli svedesi mi vien quasi da ridere. Nulla contro i Sabaton, loro giustamente raccolgono quello che hanno seminato, ma è chiaro che il genere è in grossa crisi. I grandi nomi tanto grandi non sono più e i dischi che pubblicano sono lavori d’esperienza in attesa di un bagliore che forse mai più tornerà. Si pensava lo stesso degli Helloween dopo gli interlocutori Chamaleon e Master Of The Rings (nulla a che vedere con Tolkien!), e poi hanno tirato fuori il buon The Time Of The Oath l’ottimo Better Than Raw! Ho vissuto l’epoca d’oro del power e ancora oggi mi piace ascoltare alcuni dischi, ma trovo la scena attuale molto povera, anche se amo i Powerwolf perché sono dei grandi tamarri e aspetto sempre segni di vita dai Sacred Steel.
Ridurre l’heavy metal a temi pseudo occulti o demoniaci è da idioti e fa comodo solo ad alcuni titolisti o pseudo giornalisti che devono fare un articolo per la massa. Come sappiamo il mondo metal tratta praticamente tutti i temi possibili: qualcuno lo fa con serietà e personalità, altri usano alcuni cliché per comodità o dare colore alla propria immagine, alla fine la musica altro non è che arte e spettacolo. Preferisco la bella arte all’arte improvvisata o fatta male. In questi giorni sto leggendo il libro Venom. Metallo Nero, dove sono raccontati con grande precisione e ricerca storica i primi due dischi della band di Newcastle, Welcome To Hell e Black Metal. I testi sono spesso degli inni al rock’n’roll più sporco con qualche frase ad effetto di finta cattiveria e titoli altisonanti: se ci si ferma a Sons Of Satan e Angel Dust senza leggere con maturità i testi, e senza conoscere tutto i retroscena e le dichiarazioni dei musicisti, è facile dire “i Venom erano satanisti”. Sono chiacchiere da bar, fatte da persone che non conoscono quello di cui parlano e scrivono. Come ti ho detto prima, mi piace informarmi, leggere e studiare, non fermarmi a un paio di grida e i titoli delle canzoni, ma evidentemente non tutti seguono questo iter. Arrabbiarsi non serve a molto, si può solo rispondere con i fatti alle parole vuote. In un certo senso il mio Folk Metal. Dalle origini al Ragnarök può essere una buona risposta a chi blatera sulla banalità dei folk/viking metal, pensando che sia solo birra e fisarmoniche: i testi e la musica di Windir e Otyg, tanto per fare due nomi, sono ottimi esempi per zittire queste persone.


9) Hai scritto un libro parlando della musica degli altri; a questo punto mi piacerebbe sapere se anche tu fai musica, se hai un tuo progetto personale e se è a tema Tolkieniano... o magari scrivi anche tu qualche libro a tema Fantasy?

Ho iniziato a suonare la chitarra tanti anni fa, spinto dalle eleganti note di Ritchie Blackmore dei Deep Purple. Nel 1998 ho fondato un gruppo thrash metal influenzato dalla fantastica scena americana (i gruppi guida erano fondamentalmente Slayer, Testament, Nuclear Assault ed Exodus) e per dieci anni mi sono divertito a suonare in giro per l’Italia nelle classiche condizioni delle band underground, ovvero tanti chilometri per un’ora di concerto, molto sudore ed headbanging fino all’ultima nota. Al momento ho messo da parte la sei corde per concentrarmi sulla scrittura, ma un giorno vorrei avere il tempo per poter tornare a suonare e divertirmi su un palcoscenico; di idee ne ho sempre tante, ma nessuna che riguarda Tolkien. Per quel che riguarda i libri, sto lavorando su una serie di racconti per ragazzi ambientati in diverse epoche storiche, con protagonista un bambino/a e un animale. Anche qui, niente fantasy nel senso stretto, non sono un amante del genere e non ho mai pensato di scrivere qualcosa con quelle caratteristiche.


10) Prima di concludere, puoi parlarci anche del tuo libro precedente, "Folk Metal - Dalle origini al Ragnarök" (uscito nel 2013)? Sei interessato anche al Paganesimo? E se sì, puoi parlarci un po' anche di questo? è un argomento che tratto anch'io, e non mi dispiacerebbe, magari, trattarlo in un'altra intervista, se ti fa piacere..

Scrivere un libro significa sacrificare tanto della propria vita, nel mio caso si tratta di rinunciare a uscite serali, tirare avanti a scrivere fino a notte fonda per poi dormire cinque ore e poi iniziare una nuova e lunga giornata lavorativa e, nei momenti più intensi, mettere da parte lo sport che amo praticare, il rugby. Questo lo faccio per argomenti nuovi, mai trattati prima se non con brevi articoli internet. Tolkien Rocks è il primo libro al mondo a parlare del legame tra la musica rock/metal e le opere di Tolkien, così come Folk Metal. Dalle origini al Ragnarök, pubblicato da Crac Edizioni, è il primo a raccontare la nascita e l’evoluzione di un mondo troppo spesso banalmente sintetizzato come “Branduardi con le chitarre elettriche”. Il motivo che mi ha spinto a scrivere le 450 pagine del volume risiede nel fatto di voler dare una prima connotazione seria e culturale a un movimento in circolazione da venti anni ma arrivato in Italia solo di recente. Il paganesimo è spesso presente nei testi e nelle musiche dei gruppi trattati nel libro, e come per tutte le cose, c’è chi ne fa un uso più estetico e adolescenziale come gli ultimi Týr e chi, come i Negură Bunget, cerca di scavare a fondo e unire le note con lyrics intime e quasi romantiche tanta è la delicatezza in cui Negru, il batterista leader della band, scrive i testi. Personalmente sono molto incuriosito dal mondo pagano e sto cercando di conoscere persone ed entrare in questo mondo, ma sono neanche all’inizio. A oltre due anni dalla pubblicazione posso tirare le prime somme e sono più che soddisfatto di quanto fatto, pur riconoscendo alcuni peccati di gioventù che spero di sistemare se e quando ci sarà una seconda edizione aggiornata. Inoltre il libro è stato citato in tre tesi di laurea (due in Italia e una in Norvegia), un grande onore per me! Mi piacerebbe molto riuscire a pubblicare il libro in lingua inglese per poter arrivare a quanti più lettori e appassionati possibili, vedremo in futuro!

11) Concludi a tuo piacimento la nostra intervista! Come ti ho detto io non ho mai letto Tolkien e proprio per questo il tuo libro può essere utile come introduzione prima di calarsi nell'opera omnia di Tolkien.

La tua ultima frase è per me un grande complimento! Ho scritto Folk Metal e Tolkien Rocks con l’intento di far interessare il neofita e arricchire chi già conosce l’argomento, spero di essere riuscito nell’intento!
Innanzitutto ti ringrazio per lo spazio che mi hai concesso, le tue domande sono davvero interessanti ed è stato un piacere rispondere! (Grazie
:D) Invito i lettori a spulciare il sito tolkienrocksbook.com (dove è possibile scaricare alcune pagine del volume) e, se si ha piacere, a cercarmi sul social network più famoso per chiacchierare di musica. Folk on!